Esposizione di pittura nelle sale de “La Sfinge Malaspina” Ascoli Piceno.

"NEI DIPINTI DELL’ASCOLANA MARISA MARCONI
L’ETERNA CONTRAPPOSIZIONE TRA LUCE ED OMBRA"

Di Carlo Melloni

I dipinti di Marisa Marconi che, fino al prossimo 20 luglio sono esposti nelle sale de “La Sfinge Malaspina” (corso Mazzini, 224), rappresentano gli esiti recenti del percorso artistico della pittrice e scultrice ascolana, che ha avuto qualche addietro con una serie di opere impostate su parvenze di superfici instabili: stazzonate, raggrinzate, increspate suggerivano la presenza di forme sottostanti, peraltro non identificabili. Ne derivava, però, una forte connotazione plastica, con un effetto visivo tridimensionale. A poco a poco, i colori sono scomparsi e la tela è diventata dominio assoluto del nero, interrotto dal baluginare di chiazze bianche, che sembrano erompere da un cuore di tenebra misterioso. Sono luci di origine e natura diverse, perché diversa è la loro stratificazione e intensità sulla tela. Luci smorzate da plenilunio e luci accecanti quasi che la fonte luminosa sia celata all’interno del dipinto. C’è chi in queste improvvise illuminazioni ravvisa la prima alba del mondo e c’è che vi scorge, al contrario, una metafora del mondo d’oggi. La solarità, intesa come espressione del vivere naturale, offuscata dalla tenebra della mistificazione, della contaminazione, dai falsi profeti della scienza. Quale che sia l’interpretazione che ad essi si voglia dare, resta di questi dipinti il fascino indiscusso e, per chi lo voglia, anche il richiamo a poeti e letterati – da Dante a Conrad a Baudelaire a Borges – che dal loro versante hanno trattato magistralmente la contrapposizione tra luce e ombra.

opere

alcuni momenti dell'inaugurazione

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